29 Ottobre 2003
La rilevazione dei dati del Certificato di assistenza al parto: stato di attuazione ed esperienze a confronto. Atti dell’incontro tecnico Ministero della Salute
La rilevazione dei dati del Certificato di assistenza al parto: stato di attuazione ed esperienze a confronto. Da diversi anni le Regioni stanno assumendo nel settore della sanità un ruolo e una importanza sempre più consistenti e rilevanti per le responsabilità di programmazione e di allocazione delle risorse e anche per gli aspetti più propriamente informativi e statistici. Il decreto ministeriale n. 349 del 16 luglio 2001, con il quale è stato ridefinito lo schema di rilevazione del nuovo Certificato di Assistenza al Parto (CeDAP) si è inserito in un contesto territoriale diversificato. In alcune Regioni (Friuli V. G., Toscana, Lazio e Province autonome di Trento e Bolzano), già esisteva un flusso informativo ed informatizzato relativo all’evento nascita e ciò è stato di aiuto nel meglio definire alcuni punti specifici. |
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La documentazione qui raccolta vuole essere un primo esempio dei potenziali utilizzi a livello locale e nazionale dei dati; la disponibilità dei dati garantisce informazioni tempestive sia per gli aspetti demografici (e anche in funzione dei modelli di previsione demografica) che per quelli sanitari. Alcuni ulteriori aspetti sembrano particolarmente rilevanti: – le modalità con cui si affronta il flusso informativo del CedAP devono privilegiare la potenzialità che l’informazione ha sul piano clinico e della programmazione-verifica degli interventi piuttosto che esaurirsi in ambito unicamente amministrativo; – la possibilità di analisi congiunta sui due principali flussi correnti nell’ambito sociosanitario relativo alla nascita, (le schede di dimissione ospedaliera e il certificato di assistenza al parto) con l’obiettivo di evidenziarne le potenzialità informative; in particolare, si vuole sottolineare come uno sfruttamento adeguato dei dati in essi contenuti porti ad una ricchezza informativa superiore a quanto generalmente si ritenga e alla possibilità di attuare studi su tematiche diverse, di natura sia epidemiologica che di programmazione sanitaria; – non secondaria è poi la problematica della qualità e completezza della rilevazione che debbono sempre accompagnare ogni rilevazione statistica; la raccolta a livello locale delle informazioni favorisce notevolmente questa fase del lavoro. Un particolare ringraziamento va agli esperti che hanno collaborato al seminario tecnico del 29 ottobre 2003 che ha visto il contributo del Ministero della salute, dell’Istat e di diverse Regioni |