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Agire le agende digitali per la crescita

Agire le agende digitali per la crescita

La vision espressa dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome nel documento “Agire le agende digitali per la crescita nella programmazione 2014-2020” è stata approvata dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome il 5 agosto 2014.

L’agenda digitale è un’idea di futuro, una visione dell’Italia e delle regioni nell’era digitale, non è un documento programmatico di settore, né solo l’articolazione di un insieme di azioni o interventi. In pratica l’agenda deve ergersi a vero piano industriale e non solo documento di auspicio e indirizzo per l’ adeguamento infrastrutturale e culturale.

L’Italia deve attuare interventi strutturali per essere in grado di sfruttare appieno le opportunità del digitale per produrre cambiamento nell’economia, nel tessuto sociale e nelle istituzioni. L’Italia ha straordinari punti di forza culturali, sociali ed economici per essere protagonista della rivoluzione digitale anche in Europa e nel mondo.

Le politiche per il digitale devono quindi concorrere a creare un quadro normativo ed un ecosistema digitale favorevole alla crescita economica, alla volontà di investire ed innovare, allo sviluppo delle reti tecnologiche (infrastrutture), delle reti sociali tra le persone, delle reti tra istituzioni e tra le imprese.

Per questo occorre una mobilitazione delle migliori energie del Paese per affrontare l’emergenza del divario digitale culturale che ostacola lo sfruttamento delle nuove opportunità del mondo digitale: occorre superare la logica dell’informatizzazione dell’esistente e ripensare i processi profondamente, cambiare l’organizzazione del lavoro sia nel pubblico che nel privato, scoprire nuovi mercati e modelli di business, affrontare le sfide sociali emergenti con l’innovazione sociale, accrescere la partecipazione e l’inclusione, migliorare la qualità della vita, affermare nuovi diritti.

Il documento ha in particolare l’obiettivo di “Realizzare un sistema inter-regionale di centri di competenza digitale, ricercando la specializzazione di gruppi di regioni su singole tematiche in modo da avere personale pubblico in grado di fornire supporto a tutte le Amministrazioni territoriali e centrali”.

Nello stesso documento si sottolinea la necessità di “avere nelle PA capacità organizzative stabili per la gestione di programmi & progetti (programme&project management) e strutturare funzioni associate per gli uffici ICT dei comuni e reti scolastiche per la gestione associata dell’innovazione didattica e digitale” e nel proseguo esprime anche che “Oggi la riprogettazione della Repubblica e la riorganizzazione delle PA passa dalle nuove modalità di organizzazione e di lavoro offerte dalle tecnologie digitali, per cui diventa centrale lo sviluppo delle competenze digitali in particolare a livello manageriale (cosiddetta “e-leadership”)”.

Il documento evidenziava la necessità di “sviluppare centri di competenza” che “non vuol dire necessariamente erogare i relativi servizi, ma anche attivare tutti gli interventi utili alla rimozione degli ostacoli allo sviluppo di un ecosistema composto anche da servizi privati che attraverso la concorrenza facilitino la crescita economica grazie al digitale”.

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